Ebav Veneto: contributo per la digitalizzazione aziendale

Previsto un contributo per l’adozione di hardware/software alle aziende che investono nel futuro con soluzioni all’avanguardia

L’Ente Bilaterale Artigianato Veneto offre alle aziende un contributo volto a sostenere le spese effettuate per l’acquisto di:
– strumenti per la prototipazione rapida (come stampanti 3d, scanner 3d, microcontrollori);
hardware specialistico informatico finalizzato al miglioramento dei processi aziendali, compresa qualsiasi periferica di input/output anche di tipo mobile, dispositivi per l’Internet of Thing strettamente correlati alla trasformazione digitale dei processi aziendali (sono esclusi dal contributo pc e server fisici);
software specifici-personalizzati e/o servizi cloud specifici-personalizzati (con licenza d’uso o in abbonamento almeno biennale) finalizzati alla digitalizzazione e automazione dei processi aziendali, all’ e-commerce, alla gestione delle risorse umane, al welfare aziendale, al calcolo dell’indice di redditività e tasso di innovazione, alla gestione relazioni clienti/fornitori, all’ analisi dei dati di marketing on-line, al big data e analytics compresi tools per la SEO, alla manifattura e comunicazione digitale e al miglioramento della sicurezza dati.
Il contributo andrà a coprire il 40% delle spese sostenute e sarà erogabile per un massimo di 1500,00 euro per l’anno di competenza.
E’ indispensabile che per ogni contributo richiesto venga predisposta una sola domanda compilando il relativo riquadro. Bisognerà allegare la copia delle fatture quietanzate relative alla spese sostenute dalla quali si evinca in modo chiaro e inequivocabile il costo per ogni intervento di acquisto dispositivi, consulenza o progettazione mirati all’uso e la relazione tecnica del consulente/fornitore.

CCNL Scuola: le principali richieste delle OO.SS. per rinnovo contrattuale

Tra le novità si segnalano aumenti dei fondi e maggiori tutele per educatori, docenti e ATA

All’incontro con l’Aran, le OO.SS. si sono presentate con una piattaforma rivendicativa relativa ai settori scuola, università, ricerca e AFAM. All’interno del documento, come si evince dalla nota stampa dell’11 marzo, sono state indicate le principali richieste che i Sindacati hanno mosso all’Agenzia, a partire dalle retribuzioni e dalla necessità di un miglioramento delle condizioni di lavoro per docenti, educatori e personale ATA. Dal punto di vista retributivo, la richiesta riguarda lo stanziamento di maggiori risorse, oltre a quelle stanziate dalla Legge di Bilancio che non risultano sufficienti. È necessario, inoltre, raddoppiare il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa e riconoscere al personale scolastico le dovute indennità; oltre al riconoscimento dei buoni pasto a tutto il personale docente ed ATA il cui orario di lavoro di protrae anche di pomeriggio.
Diventa importante anche l’ampliamento delle tutele in caso di malattia per il personale precario, con il riconoscimento di permessi retribuiti per la partecipazione a concorsi ed esami. Tra le altre cose, vengono segnalati anche l’inquadramento unico dei docenti e la riduzione dell’orario di lavoro per le attività frontali. Per il personale ATA viene richiesto, tra le altre cose, il consolidamento e l’implementazione del nuovo ordinamento. 

Gestione credito: introdotta l’apertura strutturale dei termini

A decorrere dal 12 gennaio 2025, la facoltà di adesione può essere esercitata senza alcun vincolo temporale (INPS, circolare 3 marzo 2025, n. 49).

Con la circolare in argomento, l’INPS segnala che è stata introdotta l’apertura strutturale dei termini di adesione alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (cosiddetto Fondo Credito). Pertanto, a decorrere dal 12 gennaio 2025, tale facoltà può essere esercitata senza alcun vincolo temporale.
L’adesione è irrevocabile e le relative prestazioni possono essere richieste decorso un anno dall’iscrizione.
I destinatari della nuova disposizione sono:
– pensionati, già dipendenti pubblici, che fruiscono di trattamento pensionistico a carico delle casse della Gestione dipendenti pubblici, riconducibili alle seguenti categorie: vecchiaia; anzianità; anticipata; inabilità che non abbiano già aderito in precedenza alla Gestione credito;
– pensionati, già dipendenti di enti e amministrazioni pubbliche, che fruiscono di trattamento pensionistico a carico di enti o gestioni previdenziali diverse dalla Gestione dipendenti pubblici e che non abbiano già aderito in precedenza alla Gestione credito;
sottufficiali prossimi al collocamento in ausiliaria e ufficiali in ausiliaria prossimi al pensionamento;
lavoratori dipendenti di enti e amministrazioni pubbliche non iscritti alle casse pensionistiche o ai Fondi per i trattamenti di fine servizio e di fine rapporto (ex ENPAS o ex INADEL) della Gestione dipendenti pubblici.
L’adesione comporta l’iscrizione alla Gestione credito a decorrere dal primo giorno utile del mese in cui è presentata la domanda.
Per i pensionati che non abbiano già aderito in precedenza, l’obbligo contributivo decorre dalla data di iscrizione.
Le prestazioni correlate alla Gestione credito possono essere richieste decorso un anno dall’iscrizione.

CCNL Chimica Industria: presentata la piattaforma di rinnovo

Tra le proposte avanzate dalle OO.SS. sono stati richiesti un aumento salariale di 305,00 euro e maggiori tutele in materia di welfare

Le OO.SS. Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno presentato la piattaforma di rinnovo relativa al CCNL Chimica-Industria. Il contratto scade il 30 giugno 2025. L’annuncio è avvenuto con un comunicato del 10 marzo 2025, tramite il quale hanno indicato i principali punti di cui si compone la piattaforma, a partire da un aumento salariale ed interventi su formazione, salute, sicurezza, ambiente, riduzione dell’orario di lavoro, welfare ed intelligenza artificiale. 
Dal punto di vista retributivo, la richiesta dei Sindacati è stata quella di un aumento di 305,00 euro complessivi per il livello D1, considerando l’anticipo di 6 mesi delle tranches contrattuali nel 2024, al fine di recuperare l’inflazione degli ultimi anni. In materia di welfare contrattuale servono aggiornamenti per rispondere alle nuove esigenze; mentre per quel che concerne la formazione e l’occupazione sono state chieste maggiori tutele per chi ha contratti atipici e un impegno per una buona occupazione. L’intelligenza artificiale può creare maggiori opportunità, tuttavia i sindacati vogliono maggiori garanzie per i lavoratori, in particolar modo per i problemi etici e di privacy che potrebbero insorgere. Inoltre, chiedono anche la riduzione dell’orario di lavoro.